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Май
2024

Lega Navale di Trieste, Bonazza lascia: la Diga torna all’Authority  

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TRIESTE Acque agitate nella sezione triestina della Lega Navale. Il sodalizio di Molo Fratelli Bandiera, che conta circa 650 soci, si ritrova da un lato con un presidente, Fabrizio Bonazza, che a meno della metà del suo mandato ha appena rassegnato le sue dimissioni, non senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa in una lettera inviata ai soci, e dall’altro con la rinuncia alla concessione dell’antica Diga. Quella lingua di terra in mezzo al golfo dal prossimo primo luglio tornerà infatti nelle mani dell’Autorità portuale.

La Lega Navale ha investito decine di migliaia di euro per darle una nuova vocazione, ma il periodo del Covid prima e alcune divergenze di vedute all’interno del sodalizio poi, hanno fatto naufragare i progetti.

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Divisioni profonde

I fatti: Bonazza era stato eletto il 18 ottobre 2022. La sua lista aveva battuto per una manciata di voti – 149 a 141 – quella in appoggio a Roberto Benedetti, che rappresentava la continuità per la Lega Navale, visto che era stato il vice di Pierpaolo Scubini, il presidente che nei 12 anni precedenti aveva guidato quella società velica e ora delegato per il Triveneto.

Non si prospettava un clima disteso fin dall’inizio quindi, e con il procedere dei mesi le divisioni sono diventate sempre più profonde.

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Le ultime righe

Per comprendere la situazione basta leggere le ultime righe della lettera di dimissioni inviata da Bonazza ai soci: «Aldilà dei determinanti problemi di salute (lo scorso anno il presidente si è sottoposto a un delicato intervento), non interpreto più il pensiero della maggioranza dei socie quindi mi faccio da parte». Nel suo messaggio spiega come «per me è stato un periodo non facile soprattutto nei rapporti interni, con la mancanza di riconoscimento del mio ruolo e quindi della volontà assembleare, cosa che ha generato un clima per nulla sereno, come già percepito e evidenziato da molti soci».

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I punti di frattura

Tra i punti di frattura c’è proprio la questione legata alla Diga. Quell’area da 15.700 metri quadrati, di cui circa 14 mila di superficie scoperta, è stata data in concessione dall’Autorità portuale alla Lega Navale nel 2020. L’idea iniziale era quella di realizzare in quel contesto la sede di una scuola permanente di pesca, vela e subacquea, dedicata anche a persone diversamente abili.

Bonazza, appena eletto, aveva annunciato una discontinuità. Evidenziando l’impossibilità del sodalizio di portare a termine il progetto con le proprie risorse economiche, aveva annunciato di voler «restituire alla città la fruizione dell’antica Diga, allargando la fruizione ad altre aziende, ad altre attività. Alla fine, considerando anche i danni riportati dalla Diga dopo la mareggiata dello scorso autunno, per quell’area continua a non esserci pace: progetti, con tanto di coinvolgimento della Regione che aveva destinato un contributo per progettare i lavori, ma di fatto dal 2016 che la Diga è chiusa.

I fondi regionali

«Non mi ha fatto certo piacere dovermi scusare profondamente con le autorità regionali che ci avevano assegnato un contributo di 100 mila euro per la progettazione dei lavori sulla diga – così Bonazza – che i soci, in più riunioni, hanno deciso di rifiutare». E aggiunge: «Capisco che la diga sia sempre stata vista negativamente, poiché non aveva ricevuto alcun avvallo assembleare e aveva mangiato notevoli risorse della sezione, ma tutto ciò perché non esisteva un progetto chiaro e condiviso con un business plan credibile».

L’Authority

Dal canto suo l’Autorità portuale, per voce del suo segretario Vittorio Torbianelli, spiega come «ci prenderemo un po’ di tempo per vedere se ci sono soggetti pubblici o privati interessati alla concessione».

Non è escluso che chi succederà a Bonazza rilanci il progetto della Lega Navale sulla Diga, riportando la concessione in seno al sodalizio. «Non è un bel momento – si limita a constatare invece il presidente del Triveneto Scubini – mi dispiace molto perché non è negli obbiettivi della Lega Navale trovarsi in queste circostanze imbarazzanti. Auspico che in futuro qualcuno possa risolvere questi problemi, riportando la sezione triestina a livelli di qualche anno fa».

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