Si finge carabiniere e si fa consegnare 20 mila euro da un’anziana a Gorizia: arrestato
GORIZIA Si è finto maresciallo dei carabinieri e, assieme a un complice, è riuscito a intascare (fra contanti e gioielli) 20 mila euro. Ma i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gorizia, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno individuato il presunto autore della truffa ai danni di un’anziana signora. L’uomo, un quarantenne originario del Napoletano, è stato arrestato.
Il metodo della finta cauzione
Il presunto truffatore avrebbe utilizzato il metodo della “finta cauzione”. Lo schema è sempre lo stesso. Il malvivente telefona alla potenziale vittima, raccontandole che un parente stretto è stato coinvolto in un sinistro stradale, nel quale ha provocato lesioni ad altri (spesso ad un bambino). Per tale motivo, è stato trattenuto in caserma rischiando l’arresto, a meno che non venga risarcita subito, anche parzialmente, la parte lesa.
Il ruolo del complice
A quantificare la somma di denaro necessaria per “liberare” il proprio congiunto è sempre un complice che contatta la vittima dopo la telefonata da parte del finto militare e si reca di persona nell’abitazione di quest’ultima a riscuotere, appunto, la somma richiesta come cauzione. Facendo leva sulla vulnerabilità dei malcapitati, dovuta all’età o allo stato di agitazione indotto dallo stato di bisogno in cui verserebbero i propri familiari, il collaboratore dell’interlocutore telefonico che si presenta alla porta si fa consegnare tutto il denaro e i valori che la persona anziana custodisce in casa, dileguandosi subito dopo. Ed è quello che sarebbe successo venerdì 29 marzo a Gorizia.
La vittima
La vittima caduta nel raggiro è stata una signora che, peraltro, proprio quel giorno compiva 82 anni. Esortata, prima, dalle pressanti richieste telefoniche del sedicente maresciallo dei carabinieri e, poi, del complice presentatosi alla porta, ha consegnato oltre 11.000 euro in contanti (i risparmi di una vita), 600 euro di pensione appena ritirata, monili in oro e pietre preziose, per un valore di circa 20.000 euro. Il tutto per permettere la liberazione del figlio che altrimenti, a loro dire, sarebbe stato portato in carcere.
La denuncia al 112
Accortasi di essere stata vittima di un raggiro, la signora ha subito contattato il numero unico 112. I carabinieri della compagnia di Gorizia si sono, quindi, recati prontamente a casa della donna per raccogliere, quanto prima, elementi utili a rintracciare i presunti autori, oltre che per dare alla vittima un segnale di vicinanza e farla sentire al sicuro. Gli investigatori, con le informazioni raccolte dall’anziana, hanno setacciato tutte le possibili direttrici di fuga verosimilmente utilizzate dall’uomo, riuscendo rapidamente a dargli un volto e ad individuarlo durante la fuga. Il presunto responsabile è stato infatti intercettato a bordo di un treno sul quale stava facendo rientro nella sua città di provenienza. È stato costantemente monitorato dagli investigatori con il supporto della Polizia ferroviaria di Roma.
L’arresto a Casalnuovo
Giunto a destinazione, a Casalnuovo di Napoli, ha trovato una spiacevole (per lui) sorpresa: ad attenderlo c’erano i carabinieri della locale tenenza che lo hanno trovato in possesso del denaro contante e dei numerosi gioielli, inequivocabilmente riconosciuti dalla vittima come quelli che aveva consegnato all’indagato qualche ora prima.
Ed è così che il 9 maggio scorso, il quarantenne napoletano, peraltro già noto alle forze dell’ordine, è stato tratto in arresto dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gorizia supportati dai colleghi della tenenza di Casalnuovo di Napoli, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia che, nel concordare con le risultanze investigative prodotte dagli operanti sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ne ha disposto gli arresti domiciliari.
I militari dell’Arma rammentano che il procedimento si trova ancora in fase, seppure avanzata, di indagine e l’applicazione di una misura cautelare è strumento tipico della fase delle indagini: pertanto, l’arrestato deve esser considerato innocente sino all’eventuale condanna definitiva.
Ultimo ma non per importanza: i truffatori, di solito, pongono in essere le loro condotte criminali durante il giorno e generalmente nelle giornate feriali, quando è più facile che gli anziani siano soli in casa. —
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