La Gesteco non si sente più una sorpresa e alza il livello delle sue ambizioni
È come in uno di quegli spot motivazionali griffati Nike: sbagli un tiro, la tua squadra perde; ne fallisci un altro, perdete di nuovo. Sempre ai play-off, entrambe le conclusioni tentate sulla sirena, a un solo anno di distanza, la prima dalla seconda. La morale della réclame, la solita: “Just do it”, fallo e basta. Tira ancora, Lucio Redivo, e chissà a che punto della loro storia saranno le Eagles nel momento in cui quella tripla sul filo di lana troverà finalmente il fondo della retina. Chissà dove l’asso di Bahia Blanca l’avrà condotta insieme ai compagni di tante battaglie, passate e future: capitan Rota, Miani, Dell’Agnello e non solo.
Ci saranno tutti, nel prossimo torneo cadetto. Quello della conferma? Piuttosto del nuovo, deciso passo in avanti verso l’affermazione di un club giovane, certo, ma senz’altro stufo di sentirsi affibbiare etichette limitanti del calibro di “sorpresa”, “matricola”. Seppur nata al principio degli anni ‘20, infatti, l’attuale Gesteco ha saputo battagliare ad armi pressoché pari contro la storia della pallacanestro italiana: Udine, prima, Cantù, fino a domenica sera. D’ora in poi bando alla meraviglia di fronte ai risultati ottenuti dai “Pilla boys”: a chiederlo, in primis, la stessa società ducale, nonché una comunità divenuta ambiziosa in virtù dei proclami del suo presidente Davide Micalich: «Mi fermerò solamente quando sarò in A1». Il che ci riporta ai play-off giunti per le aquile al termine soltanto poche ore or sono. Il 3-1 registrato nella serie contro Cantù premia la squadra più esperta, più rodata. Maggiormente avvezza a giocarsela per certi obiettivi. Tutto qui.
Ebbene, per crescere, la UEB dovrà già dai prossimi mesi estivi riuscire a colmare questo gap, con umiltà ma senza timori reverenziali, storici. Certo, l’attualità parla di uno stop che dispiace. L’idea, però, è che non fosse ancora il momento per un passaggio del team ducale alle semifinali. Per un assalto concreto alla A1. Un passo alla volta, insomma, sempre guardando avanti, come fatto finora.
L’ambiente si goda perciò il risultato raggiunto, senza rammarico alcuno. E così farà, come a breve verrà annunciato dalla UEB tramite i propri canali social. L’appuntamento, come di consueto, chiamerà a raccolta l’intera comunità cividalese, ogni realtà orbitante attorno al club gialloblù, l’intento quello di celebrare un’altra annata ricca di soddisfazioni.