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Май
2024

Bambini allontanati dalle famiglie, minacce ai carabinieri

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L’allontanamento di quattro bambini da due famiglie ha rappresentato il provvedimento finale di una serie di episodi di maltrattamenti in casa. Picchiati non solo i bambini, si viene a sapere, ma anche le loro mamme. In uno dei due casi, durante un controllo, sono stati minacciati pesantemente anche i carabinieri, con un coltello da cucina.

Per i due casi di gravi maltrattamenti in casa era stata aperta una procedura di Codice rosso. I due padri-mariti, infatti, come si è scoperto dai racconti e dai temi dei bambini, picchiavano anche le loro mogli, oltre ai figli.

Al ricovero in una struttura protetta dei 4 ragazzini, due di una famiglia due dell’altra, si aggiungono nuovi particolari che mettono in evidenza situazioni raccapriccianti.

Una delle famiglie coinvolte è di origine albanese, l’altra romena. Famiglie che abitano in un piccolo Comune del Portogruarese da anni e nel corso del tempo si sono integrate, con un lavoro dignitoso e una buona paga. Una condizione in apparenza normale. In entrambe le famiglie, però, è degenerata per colpa dell’alcol e di una concezione patriarcale del focolare domestico. Quando gli uomini bevevano, perdevano del tutto il controllo e scattavano le botte.

La svolta, con l’allontanamento dei 4 bambini, è arrivata negli ultimi due mesi. Ma i problemi all’interno di queste famiglie si trascinano da più tempo, da almeno un paio d’anni. Prima le lamentele dei vicini, poi il coinvolgimento dei carabinieri, infine quello dei servizi sociali e le decisioni dei giudici. Queste le tappe.

I bambini maltrattati si sono aperti, dopo l’iniziale chiusura, ai professionisti che raccoglievano le loro confidenze, anche in forma scritta (i famosi compiti e temi).

La decisione dei giudici ha provocato ripercussioni sui due nuclei familiari. In un caso la moglie picchiata e umiliata, dopo l’affidamento dei figli in una struttura protetta, si è ribellata al marito e lo ha lasciato. Ha trovato la forza di lasciare la sua casa per andare ad abitare altrove. L’obiettivo è quello di salvaguardare la propria incolumità per poter ricongiungersi, appena possibile, con i suoi bambini.

L’altra donna, invece, non riuscirebbe a staccarsi dal marito, sebbene venga picchiata. L’apertura del procedimento di codice rosso potrebbe agevolarne l’allontanamento.

La necessità di sostenere i piccoli in una struttura protetta comporta anche, oltre al comprensibile dolore per le mamme, una ripercussione di carattere amministrativa per la collettività. Il Comune in cui sono avvenuti i tristi episodi, in uno dei consigli comunali più recenti ha dovuto adottare una variazione di bilancio per stanziare almeno 70 mila euro da dedicare al sostegno delle spese di questi 4 ragazzini. Un notevole sforzo economico per un Comune con poche migliaia di abitanti.

La questione della violenza domestica non riguarda solo l’ambito giudiziario o dell’affidamento, ma anche le casse dei Comuni. Sarebbe opportuno e necessario, si fa presente, che lo Stato o un ente sovra comunale venisse incontro alle amministrazioni per contribuire a sostenere queste spese a favore di minori maltrattati che vanno tutelati con le loro madri.