Infortunio al cantiere di Monfalcone: dalla perizia novità sull’inchiesta
MONFALCONE L’inchiesta sul grave infortunio avvenuto il 19 gennaio a Panzano - quando un operaio di nazionalità bengalese, Ashiqul Islam, 23 anni, è rimasto schiacciato da sovrastanti strutture precipitate da uno dei ponti superiori della Mein Schiff Relax, mentre si accingeva a sbarcare - è ancora formalmente contro ignoti. Ma non è destinata a restarlo a lungo. Gli investigatori sono prudenti.
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Questione di tempo
Tuttavia pare sia questione di tempo: si attendono infatti le risultanze della consulenza peritale, da prassi in casi così complessi, cui è stata demandata l’analisi dei fatti, la ricostruzione della dinamica.
Dal deposito discenderà il probabile passaggio, sul registro delle notizie di reato, al cosiddetto modello 21: l’indagine proseguirà a carico di persona nota (e forse più d’una, a seconda degli esiti dell’accennata relazione).
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Ipotesi lesioni colpose
L’ipotesi per cui si sta procedendo è quella delle lesioni colpose, senza escludere eventuali aggravanti. È accreditata, a fronte delle serie condizioni in cui versa la vittima, pur dimessa dall’ospedale di Trieste il 2 aprile, l’eventualità di un’ulteriore perizia di tipo medico-legale, dopo quella tecnica. Le indagini quindi proseguono e gli approfondimenti si concentrano sulla regolarità, rispetto alle norme della sicurezza in materia di lavoro, del traliccio e delle componenti della torre montacarichi, implicata nell’infortunio.
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L’incidente
C’erano voluti 30 minuti, quel disgraziato 19 gennaio, un venerdì, per liberare Ashiqul Islam dal groviglio di ferro e lamiere collassate in cui era rimasto intrappolato dalla vita in giù. Alla fine lo avevano estratto i Vigili del fuoco di Monfalcone. Ma il 23enne operaio della Sea edil, realtà del subappalto Fincantieri, aveva riportato comunque, a seguito del precipitare delle attrezzature, la rottura di una vertebra. Sottoposto a un delicato intervento chirurgico, aveva visto l’inserimento di 12 viti riassorbibili alla colonna spinale.
Una seconda operazione, invece, aveva sanato la frattura al polso. Tornato a vivere dai genitori a Maniago, lo attende ora un lungo percorso fisioterapico, perché il braccio sinistro ancora non risponde ai comandi e, di tre dita della mano destra, il giovane non avverte sensibilità. L’auspicio è che possa recuperare pienamente la funzionalità degli arti e riesca in futuro a camminare in autonomia e senza busto.
La nave
Tornando al cantiere, la Mein Schiff Relax, nave della compagnia Tui Cruises da 160 mila tonnellate lorde, varata a fine novembre, è nel frattempo stata trasferita alla riva E, su autorizzazione della Procura di Gorizia che per consentire il prosieguo delle lavorazioni, una volta esperite le indagini, aveva dissequestrato diverse aree. Resta ancora “congelata” la parte di strutture – ballatoio e passerella schiantati a terra – più direttamente coinvolta nel grave infortunio.
Che per puro caso, data la giornata feriale e l’orario (verso le 8.30), non aveva coinvolto altri addetti, anche se il corpo sommozzatori dei Vvf aveva per ore scandagliato gli specchi acquei al fine di escludere ulteriori vittime, date le difficoltà di fare un appello.
Si attende l’ok
Nonostante la nave da settimane sia stata ormeggiata sulla riva E, le due torri montacarichi di quella banchina non sono ancora entrate in funzione. La circostanza continua a determinare dunque, esattamente come prima alla riva D, teatro dell’infortunio, un aggravio di fatica per gli operai, costretti a percorre le scale ogni volta si tratti di recuperare un attrezzo o una bottiglia d’acqua. Sicché i sindacati, la scorsa settimana, sono tornati alla carica con l’azienda e hanno chiesto ragguagli. Da Fincantieri si apprende però che proprio ieri mattina un suo perito si è recato sul posto, nell’ambito di operazioni definite «standard», per validare l’attuale sistemazione delle torri. In settimana, sempre stando all’azienda, dovrebbe rilasciare la relativa certificazione e dunque in quella a venire sarà garantito il riutilizzo della prima delle due torri. Per la seconda, dovrebbero volerci altre 3-4 settimane.
Verso il miglioramento
Ma per gli operai la novità dovrebbe comportare un significativo miglioramento. La Tui, per capirsi, è un prototipo e ha un’altezza maggiore di tre metri. Sicché ogni aggancio va, da prassi, adeguato e ciò richiede conferme attraverso l’ulteriore calcolo su tali adeguamenti, che interessano aspetti legati ai pesi e ai carichi in rapporto alle quote. L’aspetto positivo è che l’allestimento è in linea col cronoprogramma e, sempre come riferisce Fincantieri, entro fine mese ci sarà la prima accensione dei motori, con le relative prove. In bacino, invece, c’è la Star Princess, che sarà varata nella seconda metà di settembre. —
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