Se Toti ha potuto imperare impunemente è responsabilità del Pd. Alle Europee voto Santoro
Nel 2015 a Genova, dopo il disastro del governatorato di Claudio Burlando (Pd), un insieme di gruppi di volenterosi della società civile, senza alcun rapporto con centri di poteri, cercò di opporsi alla candidatura di Giovanni Toti. Sapevamo chi era e ci bastavano le sue credenziali: cresciuto all’ombra di Craxi e Berlusconi, formatosi a Mediaset come giornalista, respirò e inalò odori malefici che il suo padrone, il pregiudicato che aveva rapporti stretti con la mafia, aveva generosamente sparso: “La Fininvest ha finanziato Cosa Nostra ed è stata in rapporti con la mafia” (Ferruccio Pinotti e Luca Testaroli, Colletti sporchi, Rizzoli 2008; Cassazione, sentenza n. 28225, 09-05-2014).
Potevamo riuscire nell’intento di avere come presidente della Regione Liguria, l’ex sindaco di La Spezia, Giorgio Pagano, partigiano e resistente. Il narcisismo della finta sinistra e il Pd, il cui programma politico era quello di garantire un posto politico ai propri esponenti che rappresentavano solo se stessi, come continua ad accadere, fece fallire tutto, portando Giovanni Toti alla presidenza regionale.
Qui non interessa l’aspetto giudiziario del malaffare politico imprenditoriale che sta dilaniando Genova e i partiti, qui interessa solo prendere atto della verità che noi conoscevano senza bisogno di arresti domiciliari, o indagini prolungate per anni. Se Toti, per altro ‘straniero’ importato da Berlusconi a Genova, ha potuto imperare impunemente fu per responsabilità del Pd locale e nazionale che, avendo governato ininterrottamente dal dopo guerra, si credeva inamovibile e proprietario della pubblica amministrazione, accomodandosi sui comodi sofà del potere e abbandonando la politica del territorio a interessi di parte e di singole persone fedeli o da gratificare.
Il tradimento degli ideali “di sinistra” (Gramsci, Berlinguer) narcotizzò quella che un tempo fu la “Sinistra” fino a berlusconizzarla nella logica e nel metodo, approfittando delle sue leggi, invece di abrogarle con ignominia. La “questione morale” a Genova viene da lontano e da almeno 30 anni la Sinistra è evaporata, perdendo ogni legittimità politica. Il vicepresidente Pd del Consiglio regionale ligure, Armando Sanna, con Claudio Burlando, predecessore di Toti in Regione, quatto quatto, cacchio cacchio, va anche lui sullo yacht di Spinelli, Leila-2, “perché voleva conoscere il mondo portuale“. Per questo, poteva salire sulla Lanterna e aveva un panorama mozzafiato, ma se va da Spinelli non solo non conosce il mondo portuale, ma è stimolato a entrare nella congrega degli interessi di parte e forse anche altro. D’altronde è lo stesso Spinelli che dice, puro siccome un angelo, che “Noi facciamo beneficenza a tutti: alla chiesa, ai partiti”. Che buon cuore, quasi quasi organizzo una colletta in parrocchia per venirgli incontro con tutte queste spese che ha.
In questo contesto degradato e putribondo, premono le elezioni di giugno per una Europa inesistente, serva, senza nemmeno una mancia, degli Usa con una Ursula von der Leyen che si vende al migliore offerente politico, pur di essere rieletta. La sua ‘amicizia’ e consonanza con Meloni ne è la prova. Piegarsi, lei tedesca, ai pronipoti del fascismo di Almirante, è un tonfo micidiale che serve solo alla ‘Giorgia detta Giorgia’ nazionale di avere una foglia di fico di credibilità democratica che non ha. Il Pd naviga “nella selva oscura che la dritta via era smarrita” con una Elly Schlein che gioca a scacchi con i cacicchi suoi, interessati solo al loro potere e alle personali poltrone. D’altronde, il Pd ha cessato di essere chi doveva essere, quando la base, già comunista e berlingueriana convinta, votò Renzi come segretario, sapendo che era figlio politico di Berlusconi, ma senza il suo carisma (sebbene nero).
Incontro molte persone oneste e preoccupate di questo tanfo di destra rimontante che mi chiedono esterrefatte chi e come votare alle europee. Penso che votare per l’Europa sia urgente e necessario perché è là che si decidono le sorti anche dell’Italia. Meloni ha trasformato le elezioni in un referendum pro o contro di lei, dimostrando che dell’Europa non le importa nulla, anche perché non vi andrà, seppure eletta. Manderà il secondo in lista che è un “signor nessuno”, fedele a lei, ma senza alcuna competenza.
Lo stesso vale per Elly Schlein che non doveva abbassarsi fino ad ingannare gli italiani con il metodo fascista della menzogna e dell’inganno. Personalmente non voto né per vincere né per perdere, voto perché sono cittadino sovrano che esprime la propria visione del mondo, dell’Europa e dell’Italia; voto per bloccare l’avanzate del neo-nazifascismo che sta infestando l’Europa con miasmi che pensavano sconfitti per sempre. Voto perché non abdico alla mia sovranità che voglio esercitare in pieno, portando a Bruxelles uomini e donne competenti e onesti, che vivono la politica come servizio per migliorare la vita di tutti e non per servirsene per sé e amichetti.
Voto il partito che ha la Pace al centro del proprio programma politico, perché è la Pace, il bene supremo da tutelare mentre infuriano due guerre in Europa e in Medio Oriente e altre 50 circa nel mondo. Voto donne e uomini di Pace che impediscano all’Europa di essere guerrafondai, al soldo degli Usa che non vogliono nel modo più assoluto gli Stati Uniti d’Europa. Voto per esprimere un ideale di mondo e di Europa, che deve essere, mai come oggi, centrato sulla, Pace, ora che anche i missili atomici sono stati svegliati e portati ai confini della povera Ucraina, carne macellata per gli interessi della Nato, la vera responsabile di questa ulteriore “inutile strage”.
Voto perché voglio che l’Europa abbia un disegno per Gaza e Israele, che deve essere liberato ora e adesso del suo nemico più terribile che è Bibi Netanyahu, il quale vive la guerra come sua salvezza personale dal carcere che lo aspetta, anche a costo degli ostaggi, a costo di uccidere tutti gli innocenti palestinesi, a cui Israele da 80 anni ha derubato tutte le terre e tutte le speranze, contro ogni legge e legalità.
Voto il movimento di Michele Santoro e Raniero La Valle, Pace, Terra, Dignità, come grido di allarme e atto di guerriglia verso questa pseudo democrazia che celebra i riti, ma uccide i popoli, ingigantisce i bisogni, aggravandoli, aumenta le disparità, governa per le lobbies, nutre una logica armaiolo-bellicista, uccidendo la Politica che è cura e accudimento della Polis e della sua popolazione più fragile, protezione delle minoranze, visione del mondo e garanzia di democraticità centrata su Parlamenti liberi, fatta da candidati liberi che mettano la loro competenze di sapere e di lavoro a servizio della collettività per alcuni anni, senza considerare la poltrona proprietà personale a vita.
A chi mi dice che i sondaggi danno Pace, Terra e Dignità al di sotto del 4%, rispondo: intanto lo voto io dando tre preferenze votando tre persone (due donne e un uomo o due uomini e una donna, o un uomo e una donna, pena l’invalidità). Votando aumento la percentuale e poi confido nell’intelligenza delle Italiane e degli Italiani che vogliono al Pace e non la guerra e per questo sapranno essere più lungimiranti degli apprendisti stregoni che ci governano, portandoci con la loro incompetenza e malafede al disastro assicurato.
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