Comunali, quattro candidati in lizza a San Dorligo: sfida Coretti-Massi
SAN DORLIGO Quattro candidati sindaco e nove liste in lizza, in rappresentanza di una dozzina di partiti e forze politiche. È uno schieramento di notevole varietà e complessità quello che si presenta all’elettorato di San Dorligo della Valle, in vista del voto dell’8 e 9 giugno, quando le urne si apriranno per il rinnovo del Consiglio comunale, in parallelo con le europee.
Partiti e movimenti si sono dedicati con impegno all’appuntamento, vivendo in alcuni casi una tormentata gestazione. Basti pensare alla serie di incontri che è stata necessaria al Partito democratico e alla Slovenska Skupnost per trovare l’unità nel sostegno alla candidatura a sindaco di Alessandro Coretti, preferito dai dem, dopo che l’Unione slovena aveva a lungo caldeggiato il nome di Marko Savron.
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«Questa è la soluzione che tutti auspicavamo all’interno del centrosinistra – spiega il segretario del circolo del Pd di San Dorligo Michele Di Donato – e del resto l’unità d’intenti era l’obiettivo iniziale». La segretaria provinciale della Ssk Maria Premolin sottolinea a sua volta che «siamo sempre stati disponibili al dialogo e alla fine l’accordo è stato trovato. Non come a Sgonico e a Monrupino, dove la nostra proposta di collaborazione ha visto la decisione contraria dei circoli locali del Pd». Base dell’intesa, in un contesto di equilibrio fra le due forze, è stata la scelta di affidare a Savron, in caso di vittoria, l’incarico di vice sindaco.
A sostenere Coretti ci saranno anche il Patto per Dolina, formato da Movimento 5 Stelle e Adesso Trieste, che hanno voluto sganciarsi per la prima volta dall’area territoriale del centro città, per presentarsi con una lista unitaria in uno dei comuni minori. Alleata del centrosinistra è pure Rifondazione comunista, che aveva scelto Coretti fin dalle prime battute della campagna elettorale.
La fase preparatoria è stata molto lunga anche in casa del centrodestra mai così unito e allargato nella sfida di San Dorligo della valle. Da subito i quattro partiti che compongono la coalizione (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati) avevano deciso di correre formando una lista unica. E tutto questo non solo a San Dorligo, ma anche a Sgonico e Monrupino, cioè negli altri due comuni dell’ex provincia di Trieste nei quali l’8 e 9 giugno gli elettori si recheranno alle urne per le comunali. Ma la fase destinata a scegliere il candidato sindaco è stata molto elaborata e, alla fine, si è tornati sul nome ipotizzato fin dall’avvio della fase pre elettorale: quello di Roberto Massi.
Consigliere comunale per ben quattro legislature, l’ex vigile del fuoco sembrava il candidato ideale, ma per arrivare alla decisione finale sono stati necessari numerosi incontri. Nel centrodestra, nelle ultime settimane, sono poi maturate due novità. Dapprima la decisione di Boris Gombač, anch’egli consigliere comunale di lunga militanza, a capo della lista civica che porta il suo nome, che ha optato per il sostegno a Massi. All’ultima ora si è inoltre verificata la discesa in campo della nuovissima lista civica “Uniti”, che fa capo ad Alessandro Kompare, anch’essa a sostegno di Massi. «Nessuno dei componenti della lista, a partire da me – sottolinea Kompare – è iscritto a qualche partito. A Massi diamo sostegno perché il suo programma è improntato a un rinnovamento».
Fra le novità va annoverata anche la lista Verdi – Territorio ambiente, nata dall’alleanza fra gli ambientalisti di Tiziana Cimolino e la civica “Territorio e ambiente”, di cui è responsabile Roberto Drozina, che sarà il candidato sindaco delle cosiddetta Lista bicicletta, così chiamata perché il simbolo è proprio una due ruote. Una concorrente del centrosinistra ufficiale... Non è l’unica. Da segnalare infatti la protesta del Pci: «La nostra sezione locale – scrive il portavoce Stojan Spetic – ha appreso con stupore che un quadrumvirato di partiti aveva anticipato la presentazione delle proprie liste in sostegno a Coretti, prima che il Pci avesse concluso la raccolta firme, di fatto escludendoci. Condanniamo decisamente questa prassi».
Negli ultimi giorni si è presentata in corsa anche la Federazione del Territorio libero di Trieste, con candidato sindaco Giorgio Marchesich, che chiede l’integrale applicazione del Trattato di Parigi del 1947. —
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