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Май
2024

La pietra di Aurisina si mette in mostra al Magazzino 26

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TRIESTE La pietra di Aurisina campa come un sasso, avendo ormai alle spalle un curriculum di due millenni. Un’esistenza degna di festeggiamenti ma anche di riflessioni: il comparto estrattivo fatica, le criticità ambientali si fanno sentire, molte le cave dismesse non sempre facilmente riconvertibili in suggestivi luoghi di svago, servono attività di formazione per alimentare l’indotto lavorativo tra arte e artigianato.

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La mostra

L’importanza di questa roccia calcarea si riflette nella storia dell’architettura, nella storia sociale ed economica. A coronamento di numerose iniziative, il gruppo Ermada Flavio Vidonis, con il supporto finanziario della Regione e utilizzando il sito comunale del Magazzino 26 in Porto vecchio, allestisce un’ampia rassegna, che è stata presentata nella sala piemontese di palazzo Economo, sede della Soprintendenza. Il titolo dice abbastanza: «Da Lubiana a Trieste, la pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo»: inaugurazione il 18 maggio, apertura al pubblico il giorno seguente e chiusura il 14 luglio. Regista dell’operazione Massimo Romita.

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Il percorso

In mostra 130 pannelli per raccontare, nel percorso impostato tra le sale Sbisà e Nathan, la lunga vita della pietra. Avendo come sorgente e come filo rosso della narrazione una figura determinante nel generare le fortune del nostro calcare: Gustav Tönnies, nato nel 1814 nella baltica Stralsunda, figlio di un carpentiere svedese, approdato nei nostri lidi dopo molte esperienze nell’Europa centro-settentrionale.

Il ruolo della ferrovia

Fu un evento di grande rilevanza ingegneristica e commerciale a convincerlo a scommettere su queste terre: la costruzione della ferrovia Trieste-Vienna, un collegamento che irrobustì il ruolo del porto adriatico nelle strategie di comunicazione internazionale. I molti figli di Tönnies, che morì nel 1886 ed è sepolto a Lubiana, continuarono l’attività paterna: acquistò le cave di Aurisina, di Monrupino, dell’istriana Momiano.

Gli edifici realizzati

Perché, ferrovia a parte, le occasioni di lavoro non erano mancate e non mancarono. Impressionante il ventaglio di edifici ai quali Aurisina diede la sua materia prima. Passeggiamo per Trieste: i palazzi Ras e Berlam, il teatro Verdi, il cimitero monumentale di Sant’Anna, la Sinagoga, il tempio serbo-ortodosso, la chiesa di Sant’Antonio, la stazione Centrale e quella di Campo Marzio, Miramare, il museo Revoltella, le Poste, Porto vecchio. Tönnies, in particolare, contribuì allo scalo marittimo e a quello ferroviario. ALubiana l’imprenditore costruì il teatro dell’Opera, il palazzo di Giustizia, la Banca di Slovenia, le Poste.

La mostra documenterà anche le esportazioni nelle città italiane come Venezia, Milano, Ravenna Padova, Bologna, Torino. E in quelle estere come Budapest, Parigi, Francoforte, Vienna. L’esposizione coinvolgerà maestranze e imprese, si concluderà con i monumenti dedicati ai caduti della grande guerra.

Molte le attestazioni di appoggio: l’assessore regionale Fabio Scoccimarro; i sindaci Igor Gabrovec (Duino Aurisina), Tanja Kosmina (Monrupino), Monica Hrovatin (Sgonico); Roberto Micheli (Soprintendenza); il presidente della comunità sloveno-svedese Stojan Jakopic; l’artista Fabiola Faidiga. Significativa presenza di imprese ancora operanti come Pizzul e Deste.

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