Michelin lancia le «chiavi» per premiare i migliori hotel anche in Italia
Una Stella vale quanto una Chiave. Non sono le regole di un gioco di società ma i riconoscimenti che la Guida Michelin assegna rispettivamente ai migliori ristoranti al mondo (parliamo delle Stelle, da un minimo di una ad un massimo di tre) e alle strutture ricettive (qui fanno il loro ingresso le chiavi, si va sempre da una a tre).
Per la prima volta in Italia (dopo Francia, Stati Uniti e Spagna), gli ispettori della Guida MICHELIN hanno assegnato le Chiavi MICHELIN, a 146 hotel d'eccellenza che più di altri sono stati in grado di offrire un’esperienza tra le più straordinarie al mondo.
Era il 1906 quando venne eretta la Fabbrica Pneumatici Michelin, stabilimento italiano del gruppo francese. Siamo a Torino, in un momento in cui nella città si stava concentrando lo sviluppo dell’industria automobilistica. Oggi sono il primo produttore mondiale di pneumatici, per fatturato. E mentre continuano a dispensare Stelle ai cuochi più meritevoli (per queste ci risentiamo a novembre), si adeguano ai tempi che passano e al modo nuovo di intendere il viaggio, che si fa forma d’arte, al pari del saper “accogliere”.
C’è una nuova domanda di mercato, una nuova necessità e per soddisfarla la Guida Michelin ha scelto di espandersi in ambito alberghiero, in modo che tutti coloro che la consulteranno per scegliere dove mangiare tra i migliori ristoranti al mondo, potranno anche trovare l’opzione migliore dove dormire.
Parliamo della Bibbia della ristorazione, che il prossimo novembre spegnerà 70 candeline, quella che tutti consultano (spesso di nascosto, ndr), quella in cui tutti vorrebbero esserci (checché se ne dica), perché è l’unica guida gastronomica al mondo che fa veramente la differenza, anche a livello di fatturato. Esserci o non esserci: questo è il dilemma, direbbe il buon William Shakespeare.
E così siamo qui a parlare di Chiavi che si fanno punti di riferimento internazionale per i viaggiatori. 6000 sono le strutture ricettive in tutto il mondo consigliate dalla Guida Michelin, 526 sono in Italia. Tra queste 146 sono state premiate con la benedetta chiave: 8 hanno ricevuto Tre Chiavi MICHELIN, 31 Due Chiavi MICHELIN e 107 Una Chiave MICHELIN. C’è di tutto dentro: alloggi, concept, edifici storici, boutique, hotel urbani, agriturismi Grand Hotel di fama internazionale. Lo abbiamo detto vero che il modo di intendere il viaggio sta cambiando?
Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale della Guida MICHELIN, davanti ad uno sparuto pubblico, riunitosi in Fondazione Luigi Rovati a Milano, casa del due Stelle Michelin Andrea Aprea, ha commentato: "Con questo nuovo riconoscimento, la Guida ha aperto un nuovo capitolo nel servizio che fornisce ai viaggiatori da ormai 124 anni. Ogni struttura premiata con una, due o tre Chiavi MICHELIN è un gioiello gestito con talento da grandi professionisti”.
Una Chiave MICHELIN definisce un soggiorno speciale. Con due Chiavi MICHELIN, parliamo di qualcosa di eccezionale. Le tre Chiavi MICHELIN invece intercettano un soggiorno unico. Come per i ristoranti, poi, anche gli hotel vengono selezionati attraverso 5 criteri: eccellenza nell'architettura e nel design degli interni; individualità, personalità e autenticità; qualità e solidità del servizio, del comfort e della manutenzione; rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova; coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta.
I PREMIATI.
La Toscana è presente con 32 hotel (1 tre Chiavi, 7 due Chiavi, 24 una Chiave), seguita dalla Campania con 18 (2 tre Chiavi, 5 due Chiavi, 11 una Chiave), dal Lazio con 17 hotel (1 tre Chiavi, 2 due Chiavi, 14 una Chiave), e dalla Lombardia (7 due Chiavi, 9 una Chiave) e Trentino Alto-Adige (4 due Chiavi, 12 una Chiave) entrambi con 16 strutture ricettive premiate.
Otto hotel, tra Campania, Lazio, Umbria, Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, hanno ricevuto il massimo riconoscimento alberghiero della Guida MICHELIN, le Tre Chiavi:
- L’ elegante boutique hotel sul mare JK Place Capri, situato su una scogliera che domina il porto di Marina Grande.
- Il San Pietro di Positano in piena Costiera Amalfitana, abbarbicato alla scogliera con una vista impareggiabile da ogni camera.
- La boutique hotel di quattro camere, che si trova nell’antica residenza vescovile del borgo medievale di Civita di Bagnoregio, Corte Della Maestà.
- Il Castello di Reschio, a Lisciano Niccone, oggetto di un accurato restauro.
- Casa Maria Luigia a Modena, l’intima casa di campagna progettata dallo chef tristellato Massimo Bottura e da sua moglie e braccio destro, Lara Gilmore.
- Il Rosewood Castiglion Del Bosco, a Montalcino, dove oltre al ristorante stellato Michelin troviamo un orto biologico e una scuola di cucina.
- L’Aman Venice, palazzo rinascimentale meticolosamente conservato a Venezia.
- Il Palazzo Vendramin, residenza aristocratica del XV secolo inserita nel Cipriani, che oggi ospita il Belmond Hotel.
Due Chiavi MICHELIN vengono assegnate a 31 hotel. Ci sono strutture in Campania, Toscana, Valle d'Aosta, Lazio, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Umbria e Veneto.
Cento e sette hotel hanno ricevuto invece Una Chiave MICHELIN. Tra di loro c'è una grande diversità sia geografica che di offerta. La Toscana, anche in questa categoria è la regione più premiata, con 24 strutture.
Il 4 luglio 2024 le Chiavi Michelin saranno annunciate anche in Giappone. La scelta fatta dalla guida francese è chiara: raccontare le diverse culture dell’ospitalità, al pari delle diverse culture gastronomiche, perché è di questo che stiamo parlando. Di scegliere una destinazione perché capace di tenere una porta aperta su un territorio.