Success tiene in vita l'Udinese: Napoli raggiunto al 92°. E ora gli scontri diretti
Agonia salvezza. L’Udinese con le spalle al muro, dopo i passi avanti fatti dalle avversarie dirette, pareggia con Success solo nei minuti di recupero contro un Napoli privo di Kvaratskhelia e di grandi motivazioni, ma comunque un ostacolo difficile per una Zebretta priva di otto elementi tra infortunati (anche quelli di lungo corso come Deulofeu) e squalificati, stavolta Perez e Payero.
In particolare la voragine che si è aperta tra mediana e trequarti con le assenze di Lovric e Thauvin è diventata ancora più profonda con il risentimento che ha costretto Pereyra alla panchina (Brenner titolare) e ha pesato sull’economia della partita, lontana anni luce dall’atmosfera di un anno fa – era il 4 maggio 2023 –, quando il club del presidente Aurelio De Laurentiis festeggiò il terzo scudetto della propria storia proprio ai Rizzi con l’ex Spalletti, dopo un pareggio per diede la sicurezza aritmetica agli azzurri, arrivati in Friuli con migliaia di tifosi al seguito.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14281725]]
Proprio quei festeggiamenti che debordarono sul terreno di gioco, con tanto di zolle d’erba sottratte per celebrare l’evento e poi vendute on line al miglior offerente, scatenarono l’ira della Curva Nord con una conseguente caccia all’uomo – immortalata da cameramen e fotografi – che portò una quarantina di Daspo, da entrambe le parti. Per questo ieri non c’erano residenti della Campania nel settore ospiti, dopo il divieto di vendita dei tagliandi ordinata dal prefetto di Udine.
Anche lunedì, infatti, c’erano dei motivi per alimentare possibili tensioni, legate stavolta alla situazione di classifica dell’Udinese, impegnata in una disperata lotta salvezza e quindi alla ricerca di punti senza ormai guardare in faccia nessuno, anche allo spessore tecnico della squadra ora in mano a Calzona che non è riuscito a riportare il Napoli sulla gusta rotta nononstante elementi di spicco, come gli azzurri (della nazionale) Meret, Di Lorenzo e Politano, come quel diavolo di Osimhen.
E proprio il centravanti nigeriano è stato il primo nodo che si è stretto attorno la gola dei bianconeri, alle prese con i forfait di Perez e Giannetti. E quindi costretti a puntare su un Joao Ferreira – reduce da errori fatali nelle precedenti uscite – e un giovanotto di belle speranze, ma ancora inesperto con come Kristensen.
Ecco i “braccetti” che hanno dovuto aiutare Bijol alle prese con l’uno contro uno contro Osimhen.
Così, dopo un primo tempo al cloroformio – l’unica azione degna di nota dell’Udinese un sinistro “a giro” di Samardzic – è stato proprio il centravanti del Napoli a sboccare il risultato con un colpo di testa dopo essersi infilato tra Bijol e Ferreira.
Smarrimento friulano, esultanza degli avamposti napoletani provenienti alle regioni confinanti al grido di: «Serie B, Serie B». Cannavaro lì decide di sostituire il tandem d’attacco Lucca-Brenner con Davis-Success, poi prova anche a cambiare la spinta sulla destra con Ebosele per Ehizibue. Ma la scossa non arriva.
Arrivano invece dalla Curva Nord i cori contro la proprietà. Siamo nei minuti di recupero, il pessimismo ha ormai attanagliato il Friuli che stenta di credere a propri occhi quando Success piazza la girata in area dell’1-1.
Ora l’Udinese è a -2 dal treno salvezza a tre giornate dal termine del campionato. Tutti scontri diretti, visto che lunedì prossimo sarà a Lecce dell’ex Luca Gotti che è in netto vantaggio, ma non ancora al sicuro.
Poi Empoli in casa e la trasferta di Frosinone proprio contro le due squadre che precedono la claudicante Zebretta con due lunghezze in più. Inutile dire che la volata salvezza è complicata. In palio ci sono ancora 9 punti, ma in tutto il torneo i bianconeri non sono mai riusciti a battere una rivale per la salvezza.
Al massimo pareggi. E con altre tre “X” adesso si va al massimo allo spareggio.