Aumentano le tariffe: proteste contro l’Aeroporto di Veglia
FIUME Un clamoroso autogol, a tutto danno dell’immagine turistica del Quarnero. La direzione dell’Aeroporto fiumano di Castelmuschio (Omišalj in croato), nell’isola di Veglia, ha voluto aumentare in modo scriteriato le tariffe per i trasportatori di passeggeri nel terminal, prezzi che rispetto al 2023 sono stati ritoccati fino al mille e più per cento.
La lievitazione ha scandalizzato i responsabili dell’Assoturistica regionale, Camera di Commercio del Quarnero e Gorski kotar e Associazione nazionale agenzie di viaggio, che hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare quella che hanno etichettato come una mossa contraria agli interessi dell’industria ricettiva, sia regionale che croata.
Hanno citato due esempi: se l’anno scorso per l’entrata di un pullman nell’area del terminal si dovevano pagare 15 euro, ora l’esborso tocca i 360 euro. Il forfait annuo dei tassisti è passato invece da 825 a 1.800 euro.
Insomma i prezzi del parcheggio sono schizzati alle stelle e le conseguenze si sono subito fatte vedere e nella maniera più antituristica possibile. Sabato e ieri, centinaia di vacanzieri sono stati fatti scendere dai bus che li trasportavano nello scalo e costretti a trascinare i loro bagagli per centinaia di metri. Ai proprietari dei mezzi non conveniva semplicemente farli entrare nella zona dell’aeroporto fiumano e da qui la decisione di fermare il pullman prima della sbarra, con i passeggeri – molti dei quali in età avanzata – che dovevano percorrere a piedi un tragitto parecchio lungo.
La direttrice della Comunità turistica regionale, Irena Peršic Živadinov, si è detta spiacevolmente sorpresa per la decisione della direzione dello scalo, presa in un momento in cui il settore turistico croato si sta impegnando al massimo per garantire un prodotto di qualità, che possa reggere l’urto della concorrenza.
«Rischiamo di perdere alcuni dei nostri operatori internazionali, quelli che si adoperano per il Quarnero quale destinazione da raggiungere in aereo – ha detto – chiediamo pertanto al governo croato di fare pressione sui responsabili dello scalo isolano affinché riportino le tariffe ai livelli del 2023. La maggiorazione non ha avuto alcun preavviso, spiazzando le agenzie viaggi. Neanche negli aeroscali di Venezia, Lubiana e delle località vicine si pagano simili cifre».
Il presidente dell’Associazione croata delle agenzie viaggi, Tomislav Fain, ha parlato di vergogna per la Croazia, illustrando quanto accade invece all’aeroporto di Zara, dove la movimentazione passeggeri è ben superiore a quella fiumana. «A Zara per i bus non si paga nulla se lasciano l’area del terminal entro 15 minuti dal loro arrivo. Prossimamente contatteremo il ministero croato dei Trasporti, nella speranza che il problema sia superato in tempi rapidi».
Lo scalo fiumano appartiene nella misura del 55% alla Repubblica di Croazia, mentre il 20% è della Regione quarnerino montana, il 10% della Città di Fiume, il 4% a testa appartiene ad Abbazia, Crikvenica e Veglia città e il 3% a Castelmuschio. Da aggiungere che per il momento non ci sono reazioni da parte della direzione dell’aeroporto.