Canti tradizionali e ritmi di cumbia: Suite è la nuova traccia di Arrogalla
«Per chi, come me, vive la propria cultura con serenità, attingere al locale non è esotico, identitario, ancestrale, millenario, speciale, specifico e unico. È semplicemente normale. È normale parlare e pensare nella nostra lingua, giocare con gli elementi della cultura e contaminarci con qualsiasi cosa ci incuriosisca, fottendocene di tutto, senso e significato compresi». Francesco Medda è un musicista, compositore e producer sardo e con queste parole spiega l’essenza della sua attività artistica.
Da più di vent’anni, con diversi progetti e principalmente con il nome di Arrogalla, fonde e reinventa suoni, ritmi, elettronica, reggae, folk, dub e fa tutto ciò utilizzando la lingua sarda. Il capitolo più recente del suo percorso creativo è il disco “Suite”, in circolazione da alcune settimane. Si tratta di una “Suite” di nome e di fatto: un’unica traccia di poco più di 23 minuti, nella quale è possibile riconoscere nove “quadri” differenti.
La “Suite” di Arrogalla è caratterizzata dall’intreccio di campionamenti, percussioni, canti tradizionali, ritmi di cumbia, breakbeat, balli sardi e interferenze elettroacustiche di vario genere, tra cui registrazioni ambientali, raccolte in diversi luoghi della Sardegna e altrove, tra Mediterraneo e Africa.
Il risultato di tre anni di lavoro, tra ricerca, registrazione e produzione, ha la fisionomia di un policromo dialogo tra voci, strumenti, suoni, ritmi e suggestioni acustiche in cui trovano spazio i fruscii e i vocii di piazze, strade e mercati e altri paesaggi sonori, tra piccoli borghi, aree metropolitane e zone di esercitazioni militari. Arrogalla accompagna chi ascolta in un viaggio coinvolgente, dinamico e suggestivo. Un itinerario che, tra “macchine” e suoni analogici di ogni tipo, è tracciato con la collaborazione di gruppi impegnati nella pratica delle musiche della tradizione popolare sarda come i Tumbarinus di Gavoi, Su Cuntrattu Senghesu, Su Cuncordu e Su Tenore de Orosei, e di musicisti come il sassofonista Maurizio Floris, il chitarrista Maurizio Marzo, la ska band Ratapignata e la clarinettista Francesca Romana Motzo e ancora Pierpaolo Vacca all’organetto diatonico, Massimo Loriga allo scacciapensieri e alla gralla e Mauro Palmas alla mandola.
Il disco, impreziosito dall’intervento dell’illustratrice Carol Rollo, esce per l’etichetta discografica pordenonese La Tempesta. Non è l’unico legame tra l’opera del producer sardo e il Friuli, dato che in più occasioni i progetti di Arrogalla hanno incontrato quelli di chi, da Onde Furlane a Suns Europe, anche dalle nostre parti coniuga con competenza e determinazione creatività e identità senza confini e contro ogni pregiudizio, con la condivisa consapevolezza che «una cultura non si conserva e non si chiude un popolo in una riserva».