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Май
2024

Udinese, la sfida con il Napoli è fondamentale in chiave salvezza: «Ogni giocatore può fare la differenza»

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«Per battere il Napoli servirà un’Udinese perfetta e un po’ incosciente, cercando la giocata decisiva anche dal giocatore meno atteso, proprio come capitò a me tanti anni fa». È questa la ricetta di Manuel Gerolin, l’ex bianconero passato alla storia per il suo gol salvezza segnato al Napoli nel 1981, che punta a vedere un’Udinese attenta ma pure spregiudicata pur di inseguire i tre punti che le permetterebbero di agganciare Empoli e Frosinone.

Gerolin, dopo le vittorie di Verona e Sassuolo adesso tocca all’Udinese battere il suo colpo da tre punti nella corsa alla salvezza...

«Sarà molto dura, perché il Napoli è una molto forte e capace sul piano tecnico, ma è certo che la vittoria del Verona ha cambiato le cose e obbliga l’Udinese a un successo, perché non vincere significherebbe restare staccati da Empoli e Frosinone. E sarebbe un bel problema a tre giornate dalla fine».

Dove l’Udinese avrà gli scontri diretti con Lecce, Empoli e Frosinone.

«È un vantaggio avere gli scontri diretti, ma comunque sono sempre a doppio taglio perché se da un lato ti permettono di fermare la diretta concorrente, dall'altro non ti permettono margini di errore. Sono partite da non sbagliare e da giocare con la forza derivata dalle grandi prestazioni. Ecco perché è decisivo fare punti col Napoli».

Che Udinese si aspetta?

«Una squadra con piglio autoritario che sappia dimostrare ciò che vuole, come ha già fatto vedere a Bologna dove c’è stata una grande reazione alla situazione di pressione. La prestazione è stata incoraggiante e le sensazioni sono state buone, Cannavaro ha messo mano alla squadra e quindi ci sono tutti i presupposti per battere il Napoli, ma servirà essere perfetti».

L’Udinese avrà gli uomini contati e le scelte saranno obbligate. Lei su chi punta?

«In questo momento sono i giocatori di valore quelli che devono dare il massimo per trascinare gli altri, ma il gol decisivo lo può fare anche il ragazzino pescato all’ultimo secondo dalla panchina, o il meno atteso, proprio come capitò a me che in quella famosa partita del 1981 fui trascinato dai leader. I Pereyra e gli altri big non dovranno quindi sbagliare partita in attesa di un colpo di genio, dell’incoscienza di chi può prendersi il pallone per inventarsi qualcosa di speciale».

Come un gol segnato e non subito nel finale...

«Il palo di Bologna ha certificato che quest’anno sono andate male troppe cose, e questo è il momento più basso in 29 anni di Serie A, ma adesso non è tempo dei bilanci, è tempo di cercare le imprese che nel calcio esistono. Il Napoli la sua impresa l’ha fatta lo scorso anno, oggi è una squadra diversa, ma ugualmente forte e da non sottovalutare. Cannavaro lo sa e avrà lavorato sulla testa dei ragazzi, anche se queste sono partite che si caricano da sole».

Gerolin, cosa vorrebbe dire l’Udinese in B?

«È successo a tante squadre più grandi, ma non cancellerebbe quello che i Pozzo hanno fatto in 30 anni. Per me non sarebbe una vergogna, e sono certo che i Pozzo potrebbero ripartire immediatamente formando uno squadrone, perché a questa dirigenza vanno solo fatti i complimenti per quanto hanno fatto».

Lei tornerebbe all’Udinese?

«Tornerei domani mattina per dare una mano. Il rapporto con Gino Pozzo è duraturo, intenso e verrei di corsa. L’Udinese è la mia vita, a diciassette anni sono arrivato in Friuli e ho lavorato in più ruoli. Lì conosco tutti»