Scuole aperte anche d’estate, Padova nicchia: «I tempi sono troppo stretti»
La riunione di martedì 30 aprile, che si è tenuta ai Servizi Scolastici del Comune, tra i presidi dei 13 Ic della città e l’assessora Cristina Piva, ha fatto emergere tutte le contraddizioni interne che si porta dietro il decreto firmato l’11 aprile dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che, prevede, tra l’altro, le aperture delle scuole nella prossima estate.
Sarebbe una svolta epocale nella lunga storia della scuola statale italiana. «Quasi tutti i dirigenti hanno evidenziato i dubbi e le perplessità che la scelta del ministero sta causando», osserva Piva, «L’idea è buona. Per la prima volta permetterebbe ai genitori di non spendere soldi per mandare i figli nei centri estivi. Ma la decisione ministeriale è arrivata in ritardo, mancano i decreti attuativi. I presidi devono prima convocare i relativi collegi dei docenti ed i consigli d’istituto e comunicare le singole decisioni entro il 24 maggio. Nel frattempo bisogna vedere se i 400 milioni già stanziati per tutte le scuole d’Italia saranno strutturali o ci saranno solo quest’anno».
Tra i presidi che sono interessati ad utilizzare i fondi stanziati per tenere le scuole aperte anche d’estate ci sono anche Gennaro Pezone, dirigente del Sesto Ic a Mortise-Torre e Giuseppe Turetta, dell’istituto superiore visto che il decreto Valditara vale anche per loro le superiori Pezone.
«La scelta del Ministero è buona», spiega il preside, «I soldi stanziati servono a potenziare le competenze di base degli allievi e a combattere la dispersione scolastica, nonché a svolgere attività al pomeriggio. Bisogna leggere il decreto con la massima attenzione e sapere che il 40% dei fondi futuri dovranno essere spesi entro il 31 dicembre 2024. Non si parla solo dell’eventuale apertura delle scuole nella prossima estate che ormai è alle porte. I singoli progetti, che devono essere approvati attraverso la partecipazione al relativo bando di concorso, potranno benissimo diventare esecutivi da settembre in poi. Secondo me, in base ai tempi previsti, le scuole potranno essere tenute aperte solo nell’estate 2025».
Il preside del Calvi, reggente anche dell’Ic di Monte Galdella: «Sarebbe necessaria una corsa in Formula Uno per tenere aperte le scuole già nella prossima estate», sottolinea Giuseppe Turetta, «Mancano i decreti attuativi. Le adesioni scadono il 24 maggio. Cioè a ridosso dell’ultimo giorno dell’anno scolastico 2023-2024. Al Calvi ho già convocato il collegio dei docenti per il 16 maggio, ma i tempi restano ugualmente troppo ristretti».