«Si chiama antitesi, ribaltamento, quel che succede qui in questo momento. Se penso all’arte, e ne ho abbastanza, mi ha rotto il c***o pure il cielo in una stanza». Parola di Morgan, artista vero, senza filtri e divisivo (come chiunque abbia il coraggio delle sue idee) con il quale la noia è sempre bandita, che ieri pomeriggio, al Concertone del Primo Maggio di Roma, ha attaccato frontalmente la discografia italiana con un brano inedito dal titolo emblematico, Rutti. Una sorta di L'Avvelenata di Guccini in stile patchanka... Читать дальше...