Swiatek sul caso doping: “Il più duro torneo della mia carriera, da ora sarò più forte di prima”
Le dichiarazioni di Iga Swiatek dopo la divulgazione del caso antidoping che la riguarda sono state affidate a un video sul suo profilo Instagram. “Ciao a tutti, voglio parlarvi di un argomento piuttosto duro per me, in merito a qualcosa che mi è capitato negli ultimi mesi. Il dodici settembre ho avuto notizia che l’esame del campione delle mie urine effettuato il dodici di agosto, alla vigilia del torneo di Cincinnati, aveva dato esito positivo alla Trimetazidina. Per me è stato un colpo tremendo; non avevo mai sentito nemmeno nominare tale sostanza, e nemmeno il mio team.
Pe questo ho avvertito subito un forte senso di ingiustizia. Abbiamo immediatamente cooperato con la ITIA e la concentrazione molto bassa della sostanza nel mio campione ha suggerito la possibilità di una contaminazione o dell’assunzione da parte mia di un prodotto contaminato.
Successivamente abbiamo scoperto che il lotto del prodotto da me consumato per la mia normale assunzione di melatonina era effettivamente contaminato. È stato uno shock ma in questi casi circoscrivere la fonte dell’anomalia è fondamentale. Io ho bisogno della melatonina per contrastare gli effetti del jet lag, è per me essenziale per avere un sonno realmente rigenerante.
Sono stata sospesa in via provvisoria per un mese dal 12 settembre; non ho potuto difendere il mio ranking nei tornei asiatici ma la cosa che più mi angustiava non era questa, quanto dimostrare la mia innocenza. Ho già alle spalle ventidue giorni di questo simbolico provvedimento e questo vuol dire che potrò cominciare il 2025 avendo cancellato quanto accaduto in questi mesi e potendomi dedicare per intero a quello che amo di più.
Quanto accaduto mi ha insegnato molto: ho avuto sensazioni molto positiva tornando sul campo da gioco alle WTA Finals e in Billie Jean King Cup. Ci vuole forza per affrontare tutto ciò quando il tuo cuore è quasi andato in frantumi: ci sono state notti di pianto e senza sonno e soprattutto un senso di incertezza. Non sapevo più cosa sarebbe stato della mia carriera, se mi sarebbe stato permesso ancora di giocare.
Devo ringraziare tantissimo la mia famiglia, il mio staff e tutti quanti sono stati sin dall’inizio della faccenda dalla mia parte, incondizionatamente. Quanto accaduto mi ha segnata fortemente in quanto desidero essere un modello per le generazioni di atlete a venire; sono una giocatrice che rispetta le regole e vuole impersonare valori quali la correttezza e la lealtà.
Temo che tutto questo possa minare l’immagine di me stessa che ho duramente costruito osservando le regole, vorrei perciò che tutti voi capiste bene che quanto mi è accaduto non è dipeso da me, dal momento che non avevo il controllo degli eventi. Spero voi possiate capire e rimanere dalla mia parte, anche perché senza il vostro supporto non so se troverei la forza per andare oltre e combattere ancora. È stata la battaglia più dura di sempre, spero di trovarvi ancora al mio fianco”.