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Monaco: “Pro e contro per la sospensione di Sinner. Nardi ottimo, ma ora gli mancano due cose”

Prosegue il lungo conto alla rovescia in vista del rientro alle competizioni dopo i tre mesi di sospensione per Jannik Sinner, che sarà al via degli Internazionali d’Italia sulla terra rossa del Foro Italico a Roma in vista del Roland Garros. Di questo e di tanto altro si è parlato nell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Panichi (il preparatore atletico di Sinner, ndr) ha detto che avere tra le mani un atleta di questo livello con davanti uno scenario di così tante settimane per lavorare è un qualcosa di raro e molto prezioso, perché si possono fare determinati lavori che anche nella off-season non si riescono a fare. Immagino potenziamento, principalmente, fatto con più calma e precisione. Dal punto di vista fisico quindi è un’ottima cosa, ma anche sul lato tennistico non penso ci siano problemi“, dichiara Monaco.

L’unico problema è l’assenza agonistica, perché per quanto tu ti possa sforzare in allenamento a ricreare situazioni di gara, non è la stessa cosa. Se dovesse pescare un brutto sorteggio a Roma, non potendo quindi magari giocare almeno tre-quattro match in quel torneo, allora in funzione di Parigi sarebbe un handicap. Comunque è pur vero che lo Slam normalmente ti dà la possibilità di carburare nei primi turni, quindi sarei moderatamente fiducioso“, prosegue la voce tecnica di Eurosport.

Sul vantaggio di potersi preparare a lungo sul rosso: “Il fatto di potersi allenare tanto sulla terra, visto che è indubbiamente la sua superficie meno forte, anche se io non vedo un particolare problema, è un qualcosa che tornerà utile magari non quest’anno ma più avanti. Ricordiamoci che nel passaggio dal cemento al rosso ci sono giocatori che cambiano addirittura lo schema delle corde, per dare più rotazione alla palla, quindi ci sono dei dettagli tecnici anche sui materiali o come la scivolata che la terra richiede. Allenarsi due mesi abbondanti sulla terra battuta sarà un tesoro che gli sarà molto utile in futuro“.

Sulla possibile reazione di Sinner al rientro in campo:Lui è fortissimo dal punto di vista mentale, ma essersi ripulito da questo pensiero gli darà una grande leggerezza. Vedremo come reagirà a questa leggerezza, perché magari all’inizio mancherà un po’ quel ritmo partita o quella garra che era diventato ormai automatica. Grosse preoccupazioni non ce ne sono. C’è qualche punto a favore e altri un po’ meno“.

Sui margini di miglioramento di Luca Nardi, reduce da un buon inizio di 2025:La Federazione, proprio come con Bellucci, ormai è da tanto tempo che gli affianca un ulteriore preparatore atletico per dargli assistenza e questo valore in più. Dal punto di vista atletico quindi è seguito bene. Dal punto di vista tennistico è quasi sempre stato seguito dal suo primo maestro, che poi è diventato un amico e accompagnatore, anche se c’è stata la parentesi Galimberti l’anno scorso di questi tempi che è durata poco nonostante la vittoria su Djokovic e nel Challenger di Napoli perché evidentemente qualcosa non ha ingranato. Lui mi viene sempre descritto come un ragazzo che fatica a staccarsi da casa e a fare un certo tipo di sacrificio a livello di scelte professionali. Con Fucsovics ha vinto una signora partita dopo un brutto primo set anche grazie ad una buona solidità, ma il servizio gli dà ancora troppo poco per quel livello. Nardi può fare quello che vuole su un campo da tennis, bisogna trovare un giusto equilibrio, ma in questo avvio di stagione è uno degli italiani più positivi. Gli manca un po’ di convinzione ed una guida tecnica certa che possa durare nel tempo“.

Sui problemi fisici di Lorenzo Musetti, costretto a saltare di fatto quasi tutta la tournée sudamericana:Doveva fare Buenos Aires, Rio de Janeiro e Acapulco. Ha fatto una sola partita. È un gran peccato, perché questi erano proprio i tornei in cui mettere fieno in cascina. Tra l’altro è andato proprio a Rio e Acapulco senza poi giocare. Probabilmente era un infortunio non così grave e pensava di recuperare, poi per precauzione hanno preferito non rischiare. Lui comunque con tre mesi di tornei e di risultati è 16 del mondo, ma questi tornei potevano aiutarlo ad avvicinare la top10“.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA