ru24.pro
World News in Italian
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
28

Panichi sugli allenamenti previsti con Sinner: “Sarà una preparazione quasi da atletica leggera”

0

Tre mesi per fare il pieno di benzina. Poi, non vorremmo essere nei tennisti che dovranno affrontare Jannik Sinner. Il numero 1 al mondo ha accettato da poco meno di due settimane un periodo di squalifica di tre mesi, che lo vedrà quindi lontano dalle competizioni fino a inizio maggio e per il primo periodo – fino al 13 aprile compresoalla larga da tutti i circoli affiliati, compreso il Country Club di Montecarlo. Da una parte è un duro colpo per l’azzurro, che salterà i 1000 di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid, ovvero quattro dei nove Masters stagionali.

Dall’altra è però una grande occasione per limare qualche aspetto che, magari già eccellente, potrà quasi avvicinarsi alla perfezione. Solitamente i tennisti non possiedono un periodo così lungo per dedicarsi agli allenamenti. Infatti, sono massimo cinque/sei le settimane di off-season – o anche meno per chi gioca le ATP Finals o la Coppa Davis – che un giocatore di alto livello può sfruttare per scalpellare gli spigoli del proprio tennis e del proprio fisico. Intervistato su Sky Sport Tennis, il preparatore atletico di Sinner, Marco Panichi, ha infatti definito questa prossima programmazione del numero 1 quasi da atletica leggera.

“Avendo un periodo così lungo, possiamo sicuramente andare a toccare un pochettino più in profondità delle caratteristiche o delle condizioni che vogliano migliorare, e c’è sempre qualcosa da migliorare, ha spiegato il classe ’64 romano, specificando che “qui si parla di piccole cose, perché questi atleti sono macchine da formula 1 già molto evolute. Rimane il fatto che, dal punto di vista motivazionale, sono delle spinte importanti. Sapere che possiamo dedicare questo tempo a determinate cose si riflette anche nella mente. È una bella esperienza, una nuova esperienza e sono veramente grato di poter avere questo tempo, nonostante non volessimo una situazione del genere.

Jannik Sinner, Ulises Badio e Marco Panichi (foto via Instagram @janniksin)

Qualche parola Panichi l’ha spesa poi anche sul suo vecchio assistito, Novak Djokovic, che lui chiamava “‘Mister Perché’. Io l’ho visto per la prima volta quando aveva tredici anni e mezzo e sono rimasto colpito da alcune cose, non certo da come colpiva la palla. Lo chiamavamo così perché, quando gli chiedevamo di fare qualcosa, lui prima di mettersi in moto chiedeva sempre il perché dovesse farla. Vedevi quindi che aveva un mindset differente. Poi lui è diventato bravissimo e talentuoso a giocare a tennis perché è stato capace di essere maniacale sotto certi punti di vista, e sono testimone di questa cosa avendo trascorso sette anni con lui. L’angolo della gamba, del piede, l’anca come entrava in quel momento… Alla fine tutto questo ha fatto sì che il gesto tecnico fosse così tanto ripulito che era diventato di talento”.