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Autocisterna rimossa e provinciale riaperta dopo una giornata nera per i pendolari

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PIEVE ALBIGNOLA. Quella di mercoledì per i pendolari e gli studenti della zona di Sannazzaro diretti a Pavia è stata una giornata da incubo. La strada provinciale 193, nel tratto tra Pieve Albignola e Zinasco, è rimasta interrotta quasi due giorni, da martedì mattina a mercoledì alle 18, per l'uscita di strada di un'autocisterna contenente ben 30mila litri di Gpl in arrivo dalla raffineria Eni di Sannazzaro. Come se non bastasse, sulla linea ferroviaria Pavia-Alessandria ci sono state soppressioni e ritardi.

Mercoledì mattina il treno da Alessandria a Pavia delle ore 7.05 a Sannazzaro (arrivo previsto a Pavia alle 7.22) non è arrivato. Trenord, nell'annunciare la soppressione determinata “da esigenze tecniche”, ha invitato ad utilizzare la corsa successiva (che arrivava alle 7.55 a Pavia), per molti fuori orario per raggiungere il posto di lavoro e le coincidenze per Milano. «Paghiamo l’abbonamento, ma troppo spesso vengono annunciate soppressioni all'ultimo minuto e ritardi spropositati», spiega un gruppo di genitori.

I disservizi sulla Alessandria-Torreberetti-Pavia durano da mesi e neppure le raccolte di firme, inviate al compartimento ferroviario di Torino, sono servite a smuovere un sistema definito “ballerino” da studenti e pendolari.

Mercoledì l'ultima soppressione in ordine di tempo: annunciata all'ultimo istante, quando i pendolari sono in attesa alla stazione. Una mamma di una studentessa conferma: «Mia figlia era in stazione quando la soppressione è stata annunciata dall'altoparlante. È tornata a casa a piedi per farsi accompagnare da me a Pavia in auto. Abbiamo però dovuto deviare verso Dorno e Gropello in quanto la provinciale 193, nel tratto tra Pieve Albignola e Zinasco, era chiusa.

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Arrivare a Pavia per l'inizio della scuola è stato impossibile». C'è anche chi lamenta la chiusura, ormai da mesi, della sala d'attesa alla stazione di via Marconi. La sala è stata chiusa dal Comune che ne gestiva l'uso in convenzione con Rfi, perché era divenuta ricetto notturno per vagabondi e senza dimora. Dunque? I viaggiatori sono costretti all'addiaccio sotto la tettoia che si affaccia sui binari e le temperature mattutine sono già spesso sotto lo zero.

L’autocisterna recuperata

Mercoledì c’era anche il problema della provinciale 193 chiusa. Per mettere in sicurezza la zona si è resa necessaria una delicata serie di operazioni: dapprima è stata svuotata la cisterna, che è stata quindi bonificata, attraverso una delicata operazione di trasbordo del carburante liquido su altri camion. Nel mezzo accidentato è rimasta una componente gassosa di Gpl facilmente incendiabile, che è stata pompata ad una fiaccola montata a debita distanza, in un campo, e bruciata all'aria.

Verso metà pomeriggio è stato recuperato anche il camion: una ruspa, dopo averlo rimesso sulle gomme, lo ha trainato in aperta compagna evitando una difficile rimozione in strada, visto il dislivello tra il punto di arresto dell'autocisterna e la carreggiata. L’autocisterna sarà recuperata attraverso alcuni sentieri nelle prossime ore.

Hanno dovuto lavorare sodo, anche alla luce artificiale delle torri-faro, i vigili del fuoco di Pavia e Mede, e quelli del nucleo Nbcr di Milano, specializzati in interventi nei settori nucleare, biologico, chimico e radiologico, che sono intervenuti per svuotare la cisterna contenente il carburante e per poi garantire anche la gestione della componente gassosa. Un'operazione durata diverse ore, iniziata martedì sera e conclusasi solo mercoledì pomeriggio.

La Polstrada di Pavia ha avviato un'indagine per poter individuare eventuali responsabilità dell'autista del mezzo, uscito illeso.

Paolo Calvi