Giudecca, sfratto per Cosmogram: gli artisti si mobilitano per salvare la casa di produzione
Da Brian Eno ad Andrea Segre, gli artisti si stanno mobilitando per “salvare” Cosmogram, casa di produzione nata nel 2020, dallo sfratto dagli spazi dell’ex Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, alla Giudecca. La startup, dal 2022 formalmente Cosmogram, deve lasciare gli spazi che occupa attualmente, e rimuovere le attrezzature, entro il 31 dicembre, su richiesta del concessionario degli spazi, la no-profit SerenDpt, a cui il Comune di Venezia nel 2018 ha affidato lo storico complesso.
«Abbiamo ricevuto una mail in cui, senza darci alcuna motivazione, ci è stato chiesto di liberare gli spazi» fa sapere il fondatore Emanuele Wiltsch Barbiero. SerenDpt spiega le proprie ragioni: «Cosmogram, eventualmente il rapporto tra SerenDPT e Cosmogram si incrinò a causa del comportamento non irreprensibile di Emanuele Wiltsch Barberio che si dimostrò poco disponibile a fare squadra per una missione comune. Dato che comunque una startup dopo tre anni di insediamento in un incubatore dovrebbe lasciar spazio a nuovi talenti, SerenDPT ha deciso di non rinnovare l’accordo di ospitalità».
Dal canto suo, Cosmogram sottolinea come abbia sempre mantenuto un comportamento irreprensibile, e aggiunge che «La decisione rappresenta un grave allarme per la scena culturale ed imprenditoriale veneziana. Oltre a mettere a rischio gli investimenti e gli sforzi della startup proprio nella fase conclusiva del suo processo di avviamento, questo allontanamento gesto getta un’ombra sulla percezione della struttura e della sua gestione da parte dei professionisti di settore su scala locale e internazionale». Da qui, l’appello al Comune di intervenire. «Nel pieno rispetto dei rapporti tra soggetti privati, come Assessora al Patrimonio, proverò a sentire nei prossimi giorni le parti interessate, anche separatamente, per avere un quadro ulteriore della situazione» risponde l’assessora Paola Mar.