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Ноябрь
2024

Don Quixote, al Verdi di Trieste il balletto più emblematico del compositore Minkus

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Dopo il grande successo de ‘La Traviata’ inaugurale, adesso al Teatro Verdi è la volta del balletto con il “Don Quixote” di Minkus. Alla base di tutto c’è il famoso romanzo di Miguel de Cervantes dal titolo “El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha”, fonte di ispirazione per una storia semplice e leggera che ben si presta a essere narrata sulle punte.

Dei numerosi adattamenti del romanzo, a partire dal primo balletto messo in scena a Vienna nel 1740 da Franz Hilverding, sicuramente la versione più famosa e acclamata è quella del coreografo Marius Petipa con le musiche del compositore austriaco Aloisius Ludwig Minkus, rappresentata per la prima volta il 14 dicembre 1869 al Teatro Bol’šoj di Mosca.

Qui la trama vede la bella Kitri innamorata del giovane Basil ma il padre di lei vuole farla convolare a ricche nozze con il maturo Gamache. I due giovani scappano e si rifugiano in una taverna ma vengono scoperti e raggiunti dal padre infuriato

. Allora Basil si finge moribondo, Kitri chiede al padre il consenso alle nozze e, non appena questi glielo concede, gli rivela l’inganno. Sebbene arrabbiato il padre però la perdona e una grande festa va a suggellare il lieto fine.

In Occidente il ‘Don Chisciotte’ è arrivato per la prima volta nel 1924 con la compagnia di Anna Pavlova e in seguito i più grandi danzatori e coreografi ne hanno firmato una propria versione, da Nureev a Baryšnikov, da Balanchine a Suzanne Farrell.

Ora approda anche al Teatro Verdi nella versione coreografica di Denis Matvienko, che vede protagonisti i Solisti e Corpo di Ballo della ‘SNG Opera in Balet’ di Ljubljana, scene e costumi di Neven Mihić, luci Andrej Hajdnjak, Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico G.Verdi, sul podio il Maestro Ayrton Desimpelaere.

Secondo titolo del cartellone, il ‘Don Quixote’ è stato presentato in conferenza stampa al Ridotto, presenti il sovrintendente Giuliano Polo, il direttore artistico Paolo Rodda, il direttore musicale Ayrton Desimpelaere, il direttore artistico di ‘SNG Opera in Balet Ljubljana’ Renato Zanella, il docente Paolo Debelli e il direttore d’orchestra Francesco Castellana per l’Associazione Triestina Amici della Lirica G.Viozzi, moderatrice Marina Nocilla.

Se la parte coreografica è stata illustrata con la consueta passione da Renato Zanella, la partitura ha trovato approfondimento nelle parole del Maestro Desimpelaere. «Don Quixote è senza dubbio il balletto più emblematico di Minkus che, per questa opera, si è ispirato ai ritmi e alle atmosfere spagnole, mescolando bolero e seguidilla all’eleganza dei valzer viennesi. Infatti – ha spiegato – la sua musica concentra numerose estetiche, stili e tradizioni che si possono ritrovare nella musica di altri compositori. In questo caso illustra mirabilmente le emozioni della storia : amore, tenerezza, tristezza, ma anche collera e compassione». L’orchestra è valorizzata dalla presenza di numerosi assolo tra cui quelli del violino e dell’arpa, poi un tema commovente suonato dal violoncello e un set di percussioni conseguenti (di solito le castagnette), il tutto sottolineato da melodie forti e caratterizzate da un lavoro armonico tanto caldo quanto introspettivo. E senza mai dimenticare – ha detto Desimpelaere – l’aspetto comico della storia, tradotto brillantemente da scene animate e piene di vita, dove l’umore e l’esagerazione riflettono gli imbarazzi ben noti del cavaliere errante. «In conclusione è una partitura vibrante e godibile, dove Minkus ha saputo catturare l’essenza di ciascun personaggio e della storia, il tutto attraverso una musica che resta profondamente ancorata nel repertorio classico del balletto».

Poi dalle parole si è passati ai fatti con i deliziosi frammenti coreografici che un’ampia parte del cast ha offerto dal vivo al pubblico presente in sala, pronto a dimostrare il proprio gradimento con prolungati applausi per artisti e relatori.

“Don Quixote” debutta sabato 30 novembre alle 20 e si replica domenica 1 dicembre 16, martedì 3, mercoledì 4 e giovedì 5 alle 20, ultima venerdì 6 dicembre alle 18. —