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I cento anni della nascita di Mastroianni, gli auguri del governatore Rocca all’eterno “volto di una Roma in piena dolce vita”

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«Cento anni fa nasceva a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, Marcello Mastroianni. Simbolo indiscusso del grande cinema italiano, cantore di una Roma in piena “Dolce Vita”, è stato uno degli attori più significativi del Paese. Mastroianni è riuscito più e meglio di altri ad essere un grande ambasciatore dell’Italia nel mondo e un riferimento prezioso per i cineasti e gli attori contemporanei». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. E in fondo le sue parole rimescolano un po’ i pensieri di tutti noi. Magari non esplicitate formalmente in una locuzione compiuta, ma sicuramente vicine ai suggerimenti del cuore di tutti quelli che hanno ammirato e amato un attore simbolo di un’epoca che travalica i confini del cinema e del tempo.

Gli auguri del governatore Rocca per i cento anni di Mastroianni

Parole, quelle del governatore, che evocano il mito. Che rimandano al volto e ai protagonisti che più significativamente hanno raccontato il cammino a tappe di un Paese che, dal dopoguerra agli ancheggiamenti del twist, passando per boom economici e vite difficili, ha saputo darsi forma e sostanza. Sogno e concretezza. Un impegno e un viaggio a cui Marcello Mastroianni ha dato corpo e interpretazione credibile sul grande schermo attraverso la rappresentazione di mille personaggi con cui ha saputo nobilitare per l’immaginario collettivo le incursioni oniriche di Fellini, come le speculazioni storico-sociali di Scola, fino all’amaro sberleffo inferto con i titoli della commedia all’italiana di Monicelli. Poco importa: ciò che ci è arrivato e che ci è rimasto è sempre la sua, inimitabile maschera, dietro a cui ognuno di noi ha potuto scorgere un pezzettino di se stesso.

Un mito immortale che ancora ci parla attraverso intramontabili film

E allora, aria sorniona, fascino da vendere, autoironia in tasca e quella seduttività innata quanto auto-rinnegata, che ha fatto di lui un tombeur de femmes irresistibile e innegabile, ecco oggi, nel ripensare a Marcello Mastroianni nell’atto di spegnere cento candeline, viene in mente tutto questo. E tanto di più. Tornano alla memoria i personaggi a cui ha dato vita sul set e vigore iconografico per l’immaginario collettivo. Quei suoi occhi sognanti e, al tempo stesso, rassegnati a quella indolenza che tanto lo ha caratterizzato e, che, per assurdo, ha connotato il suo profilo di attore e di uomo immortale di cui continuiamo a sentire la mancanza.

Come ci manca quel suo incedere dolente e quel suo rivolgersi tra il disincantato e il distaccato che in fondo, di qualunque storia o personaggio si tratti,  o si sia trattato, è sempre di noi che stiamo parlando. Un discorso di cui il grande Marcello, incredibilmente, continua a tessere le fila, nel cuore e nella memoria di tutti noi…

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