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Cambio di racchetta per Tsitsipas? “Palle e campi sono più lenti, devo adattarmi”

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Al Dubai Duty Free Championships, Stefanos Tsitsipas si è presentato con una gustosa novità. Non è un segreto che l’inizio di 2025 sia stato per il greco a dir poco deludente, tanto da chiedersi: potrà mai tornare ai fasti passati? Eliminazione immediata a Melbourne, quarti a Rotterdam fermato dalla sorpresa del torneo di marca azzurra – al secolo Mattia Bellucci – e altra uscita di scena al primo turno in quel di Doha, sconfitto da uno dei manzi del circuito che quando in giornata può schiantare chiunque: il serbo Hamad Medjedovic.

In passato, dinanzi a crisi senza fine il due volte finalista Slam ha reagito con stravolgimenti di staff, e conseguentemente degli equilibri familiari con papà Apostolos, per poi ritornare su propri passi salvo infine buttare nuovamente tutto all’aria con nuove rivoluzioni. Questa volta, però, il cambiamento drastico apportato al suo tennis non riguarda l’angolo bensì l’attrezzo delle sue alterne fortune professionali: la racchetta. Quando si adoperano modifiche di tale genere, le ripercussioni in campo sono certamente significative ed immediate. Ripresentatosi negli Emirati con la ‘nuova’ racchetta di colore nero, tuttavia, il cambio di attrezzo sembra non aver turbato – quantomeno nella sua versione più fresca – più di tanto gli equilibri tennistici di Stefanos, considerate le vittorie su Sonego e Khachanov. Staremo a vedere quando la novità sarà stata completamente assorbita e trasformatasi in consuetudine.

Adesso addentriamoci nei tecnicismi del mezzo che i tennistici utilizzano per raggiunge il fine della vittoria: lo stampo della racchetta è somigliante a quello di una Babolat Pure Aero (per adesso, naturalmente, rimane il logo W sul piatto corde), con uno schema corde del telaio più aperto (16×20) di quanto non avesse la sua ‘vecchia’ Wilson Blade (18×20).
Una scelta volta a ricercare più potenza e spin nella generazione dei colpi per compensare la lentezza che contraddistingue la quasi totalità delle diverse superfici ma anche i continui cambi di palline, almeno è quello che afferma il diretto interessato: “Credo che il motivo che mi abbia portato a prendere questa decisione sia abbastanza facile da intuire. Negli ultimi due mesi sono stati apportati diversi cambiamenti nel circuito ATP, e tanti giocatori prima di me hanno già discusso il tema. Molti Top 10 hanno affrontato apertamente la questione relativa alle palle e ai campi, e al fatto di come siano diventati sempre più lenti nelle ultime stagioni. Così, da giocatore io cerco solo di adattarmi al cambiamento per provare ad usare queste nuove condizioni di gioco a mio vantaggio. Perché ciò che ho avvertito fin da inizio 2025 è stata una sensazione di generale lentezza delle condizioni che mi ha portato a perdere il gusto del divertimento, nello stare in campo e giocare a tennis. Perciò sto solamente tentando di invertire quel disagio avvertito fin qui“.

Tsitsipas non è il primo tennista che nell’ultimo periodo ha addotto correzioni al proprio attrezzo: basti pensare ai 5 grammi in più di peso aggiunti da Carlos Alcaraz, o anche alle drastiche modifiche apportate da Madison Keys (schema corde, via il budello e poi anche nuova racchetta). I primi riscontri da Dubai, dunque, non possono non definirsi positivi: la palla appare uscire dalla racchetta in maniera molta più fluida e con molta meno fatica. Vedremo cosa ci dirà, anche in tal senso, la prova del nove contro Berrettini. Riuscirà il nostro eroe a difendere con successo il titolo a Montecarlo, sarà stata una decisione corretta o un cambiamento autodistruttivo?