Termiti e tarme infestano i Musei a Trieste: danni a pavimenti e oggetti esposti
Tarme, tarli, termiti stanno aggredendo gli oggetti esposti e parti strutturali di alcuni musei civici. Se ne sono accorti i dipendenti che, segnalando i buchi nelle vecchie divise esposte al de Henriquez oppure i segni inequivocabili del passaggio degli insetti sulle sedie, sulle cornici, sulle travi del soffitto o del pavimento, hanno fatto scattare un piano di ricognizione e di gestione del fenomeno.
Per scongiurare il rischio che l’infestazione si aggravi, puntando a debellare radicalmente l’avanzata dei voraci insetti, il Comune ha deciso di affrontare l’emergenza non rivolgendosi semplicemente a una ditta specializzata. Ma, considerando che si tratta di oggetti di valore storico, è stato ingaggiato un esperto di entomologia forense, Paolo Bonivento, che stenderà una relazione dopo un’accurata ispezione. Indicherà con precisione quali insetti si annidano nei diversi musei, prescrivendo poi un piano dettagliato per debellarli. Indicazioni che dovranno essere seguite nei minimi dettagli dalla ditta alla quale il Comune affiderà l’intervento di disinfestazione.
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Poi Bonivento verificherà che le operazioni di disinfestazione vengano eseguite correttamente. Al professionista verrà corrisposta una parcella di 1.480 euro più Iva.
Nello specifico, la presenza degli aggressivi insetti è stata riscontrata nelle stanze espositive del Castello di San Giusto, dei musei de Henriquez, Schmidl, della Risiera di San Sabba. E ancora nei musei Sartorio, Morpurgo e in quello di Storia Patria.
I tarli, che si nutrono dei polimeri complessi che costituiscono il legno come la cellulosa e la lignina, stanno aggredendo oggetti esposti, cornici, mobili, pavimenti, infissi. Le termiti, considerate i parassiti più distruttivi del mondo, voraci e senza pietà, si stanno mangiando le travi dei tetti, dei soffitti, i pavimenti di diverse sale espositive.
Le tarme, che invece si nutrono di tessuti e fibre naturali, stanno mettendo a rischio dei tendaggi, le tele di alcuni quadri, degli abiti disegnati da Anita Pittoni e esposti nella Sala dei Tessuti del museo di Storia Patria.
I pesciolini d’argento (il nome scientifico è Lepisma saccharina) hanno preso di mira i libri, mentre i mallofagi stanno divorando, ad esempio, i sedili delle carrozze esposte al de Henriquez.
Vista la voracità e la capacità riproduttiva di quegli insetti, non c’è tempo da perdere. Così la relazione di Bonivento dovrà arrivare agli uffici comunali in tempi strettissimi, per avviare quanto prima la ricerca della ditta specializzata e intervenire quanto prima.